AREA DEL MONITORAGGIO
Il Santuario internazionale per i mammiferi marini “Pelagos” è un’area di protezione di circa 87.500 km quadrati comprendenti le acque fra Tolone (costa francese), Capo Falcone (Sardegna occidentale), Capo Ferro (Sardegna orientale) e Fosso Chiarone (Toscana), istituita dai governi di Italia, Francia e principato di Monaco.
In queste acque vivono centinaia di balenottere comuni, migliaia di stenelle e altri cetacei come i grampi, i capodogli, i tursiopi, i globicefali,i delfini comuni, le orche, gli zifi, le balenottere minori, le pseudorche.
Il Santuario è inserito nella lista delle Aree specialmente protette di importanza mediterranea (Specialy Protected Areas of Mediterranean Importance – SPAMIs) prevista dal Protocollo sulle aree specialmente protette e la diversità biologica nel Mediterraneo (Protocollo SPA) della Convenzione quadro per la protezione dell’ambiente marino e della regione costiera mediterranea (Convenzione di Barcellona).
Breve storia del santuario Pelagos
IL METODO TRANSECT-LINEARE e/o RANDOM
Le osservazioni, secondo questo metodo, vengono realizzate lungo tracciati prefissati entro una particolare area di interesse, percorsa a velocità costante. I percorsi campione possono essere utilizzati anche per rilevare indici di abbondanza da utilizzare a scopi comparativi per compiere una stima della dinamica di una popolazione.
IL METODO DELLA FOTO-IDENTIFICAZIONE
La tecnica di osservazione conosciuta come metodo della Foto-Identificazione o “cattura e ri-cattura”, consente di identificare gli esemplari delle varie specie di Cetacei secondo alcune caratteristiche morfologiche naturali e permanenti. I caratteri per il riconoscimento individuale variano da specie a specie e, in generale, devono essere unici, permanenti, o almeno duraturi per consentire il riconoscimento anche a distanza di anni. I caratteri più utilizzati per l’identificazione fanno riferimento alla forma della pinna dorsale, alla presenza sui suoi margini di tacche più o meno grandi, a segni indelebili sul corpo (cicatrici, tagli) e alle particolari colorazioni della pigmentazione. I metodi per ottenere foto di buona qualità variano a seconda delle caratteristiche distintive delle varie specie. La foto-identificazione consente di raccogliere importanti informazioni sulle popolazioni di cetacei in riferimento alla loro distribuzione spaziale e temporale, alla fedeltà all’area di studio, alle migrazioni, alle associazioni tra individui, all’età riproduttiva, agli intervalli che intercorrono fra un parto e l’altro e al tasso di riproduttività.
Dal 1995, Battibaleno conduce una campagna di monitoraggio dei cetacei, secondo il metodo del “transetto lineare” e della “foto-identificazione”, per valutare l’importanza e l’evoluzione negli anni della presenza di mammiferi marini, migliorare le conoscenze sulla distribuzione, sul comportamento, le abitudini, gli spostamenti e approfondire, navigando a vela, altri aspetti ancora misteriosi della vita di questi animali. Le spedizioni in mare rappresentano anche l’occasione per raccogliere materiale fotografico e audiovisivo per realizzare documentari e supporti didattici per sensibilizzare il grande pubblico sulla ricchezza di vita presente nel Mediterraneo e sull’importanza di proteggerla.
Battibaleno collabora con I.S.P.R.A. (Istituto Superiore per protezione e la ricerca ambientale) al “Rapporto Nazionale sulle attività di ricerca sui Cetacei” per la Commissione internazionale per la caccia alle balene (IWC, INTERNATIONAL WHALING COMMISSION). http://iwc.int/home .
Il rapporto costituisce uno strumento attraverso il quale i Paesi che fanno parte di questa commissione informano i ricercatori del CS IWC (oltre 250 ricercatori di tutto il mondo) delle proprie attività di ricerca. Nello svolgimento delle attività di monitoraggio dei cetacei, Battibaleno fa riferimento alle linee guida e al codice di condotta per il whale watching in Mediterraneo, suggerito da Pelagos, Accobams e IWC.