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Lunedì 16 aprile 2007, a più di sette anni dalla sua istituzione e a oltre cinque anni dalla legge di ratifica, si è finalmente inaugurata la sede del segretariato generale di Pelagos, la prima area protetta d’alto mare del Mediterraneo. Alla cerimonia ha partecipato fra gli altri il Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, il Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, il direttore generale della Direzioneprotezione natura Aldo Cosentino e il segretario esecutivo Philippe Robert. Ma quali saranno i benefici per le specie che vivono nel mare Nostrum? Al momento nessuno, perché senza leggi ad hoc dei tre paesi che lo gestiscono (Italia, Francia e Principato di Monaco) il santuario, seppur domiciliato nella bella e prestigiosa sede del palazzo Ducale di Genova, rischia di rimanere (e chissà per quanto ancora) una scatola vuota. Le difficoltà sono oggettive: si tratta della prima area protetta d’alto mare del Mediterraneo, è il primo “santuario”di tutto l’Emisfero settentrionale e il triangolo di mare compreso tra Provenza, Corsica e Toscana si estende per la maggior parte in acque internazionali. “In realtà siamo solo all’inizio” ammette Philippe Robert, segretario esecutivo del Santuario, “è la prima volta che si fa un’azione concertata tra tre stati ed è molto difficile coordinarsi, soprattutto perché non abbiamo un modello. Il nostro è un progetto pilota, la partenza è stata difficile, ma in questi ultimi nove mesi abbiamo fatto moltissimo ed è stato approvato il piano di gestione”. Pelagos, avanti tutta!